La discoteca viene quindi anche sopranominata discoteca della mafia, ma tutti gli episodi sono comunque riconducibili ad un periodo successivo, come molte altre discoteche in tutta Italia l'Excalibur è stata aperta come dicevamo all'inizio degli anni '90; il tema della discoteca era in stile medievale, un finto castello, completo di bandiere sui bastioni e luci modellate per sembrare torce accese. Si accedeva attraversando il fossato, percorrendo un ponte levatoio di legno, oggi dall'aspetto antiquato e poco rassicurante. All'interno il posto è decorato con affreschi, le pareti sono dipinte per dare l'impressione di trovarsi all'interno della corte di Re Artù. Anche i pavimenti sembrano antichi, essendo un mix di pietra e piastrelle. Alle pareti dipinti di cavalieri e vari stemmi, ma sempre tutto finto.
Quante avventure, quanti baci nascosti, la musica che risuona nelle casse, rumore di bicchieri, gente che va e viene, sguardi che si incontrano e mani che si alzano al cielo a ritmo di musica, per un istante mi sembra di essere tornato indietro nel tempo.
La nostra esplorazione prosegue ed arriviamo alla sala principale, a quell’immagine che ci ha spinti a venire fino a qua, per curiosare dentro a quest’ennesimo tempio della musica dimenticato, ed ecco la sala principale aprirsi dinanzi a noi, un enorme lucernario illumina la scena, pareti blu abbracciano dipinti alle pareti raffiguranti scene di guerra, ed un salottino in stoffa rosso acceso con tante poltroncine disposte a semi cerchio incorniciano la scena, davvero suggestivo.
La speranza è sempre la stessa, che come l’araba fenice anche questo posto possa risorgere, che il popolo della notte, possa tornare a ballare in queste sale, prima che il tempo e i vandali cancellino per sempre la memoria di questo luogo.
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