Perché è dagli incubi che nascono i sogni migliori.
Anche a Chernobyl ora crescono i fiori.
28 gennaio 2023 * William De Biasi
Perché è dagli incubi che nascono i sogni migliori.
Anche a Chernobyl ora crescono i fiori.
L’equipaggiamento da combattimento è stato ritirato silenziosamente, senza essere notato, per lo più imballato in container, i veicoli corazzati e i missili antiaerei sono stati portati attraverso la foresta in modo che né i soldati ungheresi né eventuali satelliti spia potessero vederli.
Tutto è stato conservato fino al 1996, fino a quell’anno capitava, anche se raramente, che qualche soldato tornasse a prendere gli oggetti dimenticati, ma il silenzioso deserto era l’unica vera presenza.
Da allora ebbe inizio il saccheggio e oggi restano solo i bianchi scheletri delle strutture, molti degli edifici precedenti sono anche facilmente identificabili, la scuola, il teatro con le sue enormi dimensioni, completamente vuoto, lo si riconosce, con quei bordi di cemento da cui sono scomparsi i palchi in legno.
Dei giardini e dei campi da gioco non si vede più nulla, sono scomparsi anche i campi sportivi e i monumenti, una lunghissima fila di statue si ergeva accanto alle due strade principali, i soldati le hanno portate via quando se ne sono andati.
Oramai questa non è più la terra di nessuno, vengono organizzate battaglie di softair e paintball, di cui resta viva la testimonianza nei pallini di plastica, e nelle cartucce di vernice esaurite che fanno capolino tra i resti oramai inglobati da madre natura che anche qua come sempre accade cerca alla sua maniera di riprendersi ciò che l’uomo una volta gli ha sottratto.
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