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Gelosamente nascosta in mezzo al verde, difficile da notare se non si conosce la sua esatta posizione, questa serra, situata in una città termale nel nord del paese ha trovato nell’abbandono la sua fama. Risalente ai primi del '900, purtroppo la struttura meriterebbe sicuramente un intervento di recupero conservativo vista la sua straordinaria bellezza.
Abbandonata alla fine degli anni 90, madre natura si è presa cura di questa meraviglia in tutti questi anni, ma ormai la struttura è mangiata dalla ruggine e rischia di cedere davanti al peso di quella stessa natura che la protegge.
La struttura policroma con il suo stile Liberty ci riporta alla mente le grandi serre francesi, ricca di dettagli con la facciata che con il suo rosone ricorda una chiesa.
Nebulosa la ricerca storica di queste meraviglie, non ci sono tracce negli archivi, soltanto attraverso alcune testimonianze sembra che le serre siano state acquistate a Dresda, in Germania nel 1907.
Altra storia le accomuna all’architetto Giulio Bernardini che le fece costruire nel 1912 durante la costruzione del parco dove poi sono state collocate, la loro destinazione d’uso era proprio quello di un continuo rinnovo delle piante e dei fiori dell’intero parco e della struttura annessa.
LA STRUTTURA DELLE SERRE
La serra a pianta rettangolare con una tettoia a due falde presenta diversi materiali, dal ferro e vetro, a tavelle di embrici marsigliesi, ampie finestre laterali permettevano il passaggio della luce, la parte frontale presenta un ampio ingresso sormontato da una pensilina di ferro e vetro sopra di essa la presenza del grande rosone floreale rosa e verde.
Due ali più piccole e perpendicolari si sviluppano su entrambi i lati della struttura principale, all’interno era presente un impianto di riscaldamento di cui rimane traccia nei termosifoni originali.
Il corpo principale ospitava le palme, le ali laterali servivano alla crescita di varie tipologie floreali.
All’interno resta ancora traccia dei meccanismi utilizzati per la movimentazione delle tende di copertura, mentre gli elementi di arredo interno che erano di servizio alla serra sono oramai del tutto fatiscenti, a causa dell’incuria e del vandalismo che ha compromesso anche parte della costruzione.
Il recupero della struttura è ancora oggi possibile, visto che non siamo giunti al collasso totale, sarebbe davvero un peccato che si perdesse definitivamente traccia di questa meraviglia, una sua funzione rivisitata non è certamente facile ma molte sono le soluzioni che si potrebbero adottare, anche solo prendendo ad esempio situazioni analoghe dove il cambio di destinazione d’uso ha permesso il totale recupero di qualcosa che si sarebbe perso, divorato dalla ruggine e dal trascorrere del tempo.
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