Seguici e visita con noi altre location misteriose:
iscriviti al nostro canale Youtube
e seguici su Instagram.
novembre 2022 * William De Biasi
Tra il dolore e la sofferenza, Ville Sbertoli, il vecchio manicomio di Pistoia, giace oramai dimenticato, sommerso tra la fitta vegetazione che lo custodisce gelosamente come a volerlo nascondere alla vista dei curiosi.
Le strutture hanno ospitato per anni la Casa di Cura l’Ospedale neuro-psichiatrico per soggetti con malattie mentali.
Ma tutto ebbe inizio fra il 1600 e l’inizio del 1700 quando furono costruite due grandi residenze di campagna Villa Franchini Taviani e Villa Giovacchini Rosati.
Acquistate da Agostino Sbertoli, medico del manicomio di Pesaro, come residenza privata, tra il 1868 e il 1876 il medico le trasformò in “residenza psichiatrica di lusso”.
Ben presto la struttura venne ampliata con oltre 20 edifici, suddividendo così i degenti in base allo status sociale oltre che alla malattia ed al genere.
Diversi luminari passarono attraverso questa struttura tra cui Cesare Lombroso, ed Eugenio Tanzi.
Durante la Seconda Guerra mondiale la struttura venne utilizzata come carcere per prigionieri politici e nel 1944 un’eroica azione permise la liberazione dei prigionieri ad opera dei partigiani.
A ricordo di quel periodo resiste alle intemperie ed al tempo che passa una targa che venne posta a ricordo quando nel 1978, con la legge Basaglia, che stabilì la chiusura definitiva di queste strutture, il complesso fu acquistato dalla Azienda Sanitaria Locale di Pistoia.
> Guarda il video nella nostra pagina YouTube
Ora da oltre trent’anni è in grave stato di abbandono, lasciando solo all’oblio il patrimonio artistico architettonico degli edifici e il grande parco.
Al suo interno inoltre resta la testimonianza dei degenti attraverso i disegni sui muri come quelli di Giuliano che ha vissuto per quarant’anni (dal 1952 al 1991) in questo Manicomio dove ha lasciato una testimonianza drammatica della sua esistenza negata, sui muri delle ville che ha abitato.
Possiamo inoltre trovare documenti, bottiglie d'acqua dipinte dai pazienti cartelle cliniche e libri, tutto ciò resta come testimonianza di ciò che erano prima questi luoghi e come tale andrebbe preservato anziché lasciato così all’oblio ed alla polvere.
Seguici e visita con noi altre location misteriose:
iscriviti al nostro canale Youtube
e seguici su Instagram.