27 gennaio 2023 * William De Biasi
È una freddissima mattina di gennaio, la neve ha già ricoperto la città di Budapest, l’aria gelida ci invoglia a stare chiusi nella nostra camera d’Hotel, ma la voglia di esplorare è quella componente che ci ha spinto fin qua, quindi vale la pena andare a scoprire quello che questa bellissima casa ha da raccontarci, una lunga storia che dura oramai da ben 100 anni, attraverso mille peripezie.
La gloriosa residenza con il suo tetto mansardato fu commissionata da Bernát Pollacsek nel 1923-24 costruendolo sulle ceneri di un precedente edificio. Le forme della casa ricordano l'architettura barocca francese. Nel suo asse centrale si erge un tetto in rizalite a pianta ovale, coperto da una mansarda a cupola, e in esso si trova la parte più straordinaria dell’intera costruzione, la scala. Varcando il maestoso ingresso due immense colonne doriche in marmo sorreggono un balconcino con una ringhiera in ferro battuto, una scala curva in pietra conduce al balconcino esterno, anch’esso con una splendida ringhiera in ferro battuto dove una finestra su due livelli, anch'essa con chiusura ad arco permette alla luce di entrare ed illuminare tutta la zona., la scala poi prosegue fino al secondo piano terminando appunto nel balconcino e nel sottotetto mansardato lasciato al rustico.
Il motivo principale della facciata posteriore è la loggia aperta sul terrazzo con quattro colonne ioniche sull'asse centrale.
La villa ha passato diverse peripezie ma è comunque nella sua totale bellezza riuscita a restare integra anche durante la Seconda Guerra Mondiale, e dopo la liberazione sovietica venne espropriata dal Partito Comunista Ungherese, a questo punto aveva quindi tutte le carte in regola per diventare la casa di un importante politico o di un grande artista.
Purtroppo non fu così, nessuno voleva prendersi cura della maestosa villa, fino a quando a metà degli anni 60 non venne acquistata dallo stato; intanto il tempo passava, per un brevissimo periodo ospitò persino un asilo, successivamente la villa apparve in diversi film ungheresi, tra cui ricordiamo l'ultima indagine dell'ispettore Daibret, del 1997.
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Purtroppo il tempo aveva segnato la villa che necessitava di forti ristrutturazioni, le infiltrazioni dal tetto rendevano instabile la struttura e insalubre, a causa della muffa, anche dopo il cambio del regime nel paese la villa sembrava aver preso la strada del declino fino a quando si decise di restaurarla per farne una dimora dei dignitari di diritto pubblico o addirittura la residenza del Presidente della repubblica, ma ovviamente tutto ciò non successe mai.
Finalmente comunque l’edificio che era tutelato a livello locale dal 1999, divenne monumento nel 2009, da allora non ebbe comunque delle realistiche possibilità di uso, nonostante il passaggio di mano in mano, da società finanziare a società immobiliari.
Vedendo i precedenti progetti di restaurazione edilizia e i lavori svolti dai precedenti proprietari, la casa ha tutte le possibilità di accogliere nuovamente i passanti nel suo antico splendore, sebbene i lavori siano in fase di esecuzione da qualche anno. I ‘obiettivo è quello di ripristinare lo stato originale della villa per riportarla agli splendori del tempo passato.
Ed ecco che ci chiudiamo alle spalle anche questa porta, mentre la villa con i suoi occhi ci guarda, nella speranza di ritornare a Budapest e scoprire che finalmente ha preso vita sotto un’altra forma.
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