15 gennaio 2023 * William De Biasi
Una nave in darsena, circondata dalle banchine e dai muri, ha l’apparenza di una prigione che medita sulla libertà con la tristezza di uno spirito libero, messo a freno.
Sono state ribattezzate “le tre caravelle”, dal 2010 le tre navi giacciono abbandonate nel porto, a fargli compagnia sono solo i gabbiani e gli esploratori più arditi che hanno avuto il coraggio di salirci a bordo.
Visitarle è stata davvero un’avventura oltre che un salto nel tempo, addentrarsi dentro a quelle carcasse, entrare dentro le cabine dell’equipaggio, nelle cucine, nella sala da pranzo e nella cabina di pilotaggio ci ha letteralmente proiettati a come effettivamente si poteva vivere in questi posti.
Battono bandiera Maltese, registrate al porto di San Pietroburgo, con i nomi russi V-Nicolaev, Vomv-gaz, Or-Enburg Gazprom,
Le tre navi, lunghe all’incirca 110 metri, di proprietà di una società riconducibile al colosso russo Gazprom sono ferme nel porto ormai dal 2006, e dopo ben 17 anni sembra ormai che nessuno si ricordi più di loro, i loro scafi ormai arrugginiti non sono più buoni neanche come rottami, giunsero al porto da Sebenico (Croazia) con un carico di pietrame calcareo diretto al terminal della Fassa Bortolo.
Le tre navi adibite al trasporto di materiale edile, pietrame e sabbia sono bloccate da quando la società proprietaria è incorsa in un processo che durò ben due anni
Essendo ancora iscritte al registro navale russo non possono essere smantellate, pena, la richiesta dei danni da parte dell’armatore, anche se il codice della navigazione consente alle autorità di intervenire in caso di intralcio alla navigazione o pericoli ambientali.
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Così è stato.
Le navi sono state bonificate e spostate in questa zona del porto, dove dal 2009 sono dimenticate e meta di vandali fotografi o semplici curiosi.
Purtroppo però esiste ancora un enorme pericolo di disastro ambientale, lo sversamento di quanto rimane dentro queste navi è solo una questione di tempo, nonostante le richieste di intervento ancora ad oggi non si è mosso nulla, solo le navi sono state qua spostate, una discarica a cielo aperto nei pressi di una zona tutelata a livello ambientale come sito di Interesse Comunitario e Zona di Protezione Speciale.
Le nostre dita scattano a raffica e cercano di carpire ogni singolo angolo di queste meraviglie abbandonate, ed un pensiero anzi una riflessione mi sorge spontanea, quanti luoghi misteriosi, strani e curiosi abbiamo visto fino ad oggi?
Tantissimi e sicuramente molti di questi potrebbero essere sfruttati ed aperti al pubblico come già succede in molti paesi come la Germania, e quindi mantenuti integri ed al sicuro, ma purtroppo in un paese come il nostro soffocato da inutili regole e burocrazie varie è meglio lasciare tutto così abbandonato ed alla mercè di vandali aspettando che il tempo ne cancelli ogni traccia.
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