15 febbraio 2022 * Massimo Palma *
Ormai completamente dimenticato, in una zona rurale del Piemonte, sorge nel più totale oblio il piccolo ex ospedale “Paolina Bosio”.
Tanti gli anziani delle cascine dei dintorni che si ricordano di quell’edificio e della sua storia, in tempo di guerra era utilizzato come ospedale, chiuso quando il conflitto si concluse.
Voluto dalla nobildonna Paolina Bosio, appartenuta alla nobile famiglia Bosio consoli di casa Savoia.
Gli anziani raccontano che quell’ospedale fu realizzato dopo un’incidente che aveva avuto la carrozza della nobildonna mentre si recava nella sua residenza estiva, la nobildonna mentre attendeva che la carrozza fosse riparata passeggiando per il sentiero trovò a terra un portafoglio contenente parecchi soldi, il ritrovamento portò Paolina a pensare che quello era un segno del destino e che era arrivata l’ora di dedicare la sua vita all’aiuto delle persone.
La guerra era scoppiata lasciando sui campi parecchie vittime e feriti, nella zona non esistevano ospedali, così, trasformò la sua dimora in un piccolo ospedale di frontiera per offrire un primo soccorso ai feriti di guerra.
La prima guerra mondiale fini ma la sua funzione di ospedale non cessò a tal punto di essere ancora partecipe per la seconda guerra, finiti i conflitti continuò come consultorio fino a cessare il suo compito ed essere abbandonato.
Ora è lì ad attendere il suo inesorabile destino, un altro pezzo della nostra storia che si sgretola, gli anziani dicono che Paolina Bosio rimase fino alla fine dei suoi giorni ad assistere i suoi malati e sono convinti che sia ancora lì nella sua casa in cui aveva creduto, mentre parlavo con l’anziano contadino alle mie spalle un rumore di rami rotti mi fece girare di scatto, “non si preoccupi, è lei”, mi disse l’anziano, “lei chi?” Chiesi io, “Paolina” rispose sorridendo l’anziano …