PISOGNE: Avventura alla miniera 4 0ssi

Capita a tutti dopo una giornata di lavoro, di staccare la testa e “indivanarsi” guardando i social. Ed è capitato così, di solito la mia autonomia varia tra i 5 e i 10 minuti, ma fortuna non quella sera, infatti navigando mi imbatto nella pagina di Xtreme Adventure. Incuriosita apro la pagina e adocchio le foto ed un post che parla di miniere, la mia curiosità si accende. Pisogne montagne sopra il Lago di Iseo è proprio vicino a noi, leggo il post, il tour dura circa due ore, il percorso di circa 800 metri sui 7 km totali della miniera, unisce esplorazione, avventura e storia…Voglio andarci! William si attiva per prenotare e capire se ci sono ancora posti, visto che il numero dei partecipanti è limitato. Ci sono! Prenotato! Michael salta dalla felicità, figuratevi un bambino di 10 anni incuriosito dalla storia che può custodire una miniera.
Arriva finalmente la Domenica, vestiti comodi tanto ci si sporca! Scarpe da trekking, zaino super leggero e felpe, perché il freddo la sotto si sentirà. Bacio a Lyon che aspetterà dormendo il nostro ritorno.

Frase di rito:
“hai preso tutto?"
Sembrerebbe di sì e si parte,

tappa alla nostra forneria di fiducia, la fame quando arriva arriva e dobbiamo essere pronti.
Il viaggio dura all’incirca un'oretta, passata a parlare della prossima città da visitare. Il punto di ritrovo è Pontasio, troviamo i primi organizzatori ai lati della stradina, due dritte su come parcheggiare la macchina e ci siamo.

Siamo in anticipo rispetto al nostro turno di entrata, parliamo con i ragazzi che poi ci accompagneranno all’entrata della miniera. Il clima è rilassato di fronte a noi nell’attesa ammiriamo il panorama che trasmette pace con una meravigliosa vista sul lago di Iseo
Tutta l’area di Pisogne da sempre è stato un importante centro minerario fin dall’età del ferro, conclusasi nel 1966.

La miniera presenta ambienti antichissimi realizzati con il metodo piccone e mazza coppia, qua l’acqua ha continuato il suo lavoro realizzando un pizzo di stalattiti e stalagmiti creando un ambiente unico.
Il tempo passa, ed ora è arrivato il nostro turno, ci siamo tutti, muniti di mascherine e distanziati ci avviamo in una piccola stradina di montagna che ci porterà all’entrata della miniera, 10 minuti e siamo arrivati.
Tra maestosi alberi troviamo un'altra parte del team che ci consegna i vari caschetti con le nostre luci, essenziali per questa spettacolare avventura, e guanti.

Qui conosciamo Sergio, lo speleologo che ci accompagnerà in questa visita nel cuore della montagna.
Inizia spiegandoci la storia della miniera, perché è nata e chi ci lavorava. Lo fa ancora dall’esterno, ma incrociando gli sguardi delle persone attorno a me capisco che la voglia di entrare è tanta per tutti.
Ci siamo è giunto il momento, lo spazio è molto piccolo, dobbiamo entrare chinati. Che emozione, incominciamo e vedere questo tanto atteso spettacolo artificiale, e si artificiale, ma con un fascino straordinario che lo scorrere immutato dell’acqua ha plasmato come voleva, trasformandolo in una grotta

Le pareti trasudano, ossidi di rame e manganese l'umidità si fa già sentire, ma la consapevolezza di essere all'interno di una montagna fa sparire qualsiasi disturbo creato dalle condizioni ambientali.
Illuminiamo il nostro percorso grazie alla torcia che abbiamo sul caschetto, sulle pareti mille luci che puntano in direzioni diverse…le nostre curiosità…viste sulle pareti.

Il percorso ora ci dà la possibilità di alzarci completamente, davanti a noi Sergio fa strada e si ferma in vari punti della miniera soffermandosi in racconti e spiegandoci le varie storie. Lo trovo non scontato con le sue delucidazioni, gli aneddoti legati a questo duro lavoro, aimè svolto anche da bambini in giovane età fanno rivivere un passato fatto di fatica e sacrifici. Le sue parole sono rinchiuse nella roccia, e noi affascinati le ascoltiamo.
La miniera è forse indescrivibile, perché non ci sarebbero parole in merito per esaltarle. I nostri passi camminano su un percorso che ha già sentito mille passi, le pareti ascoltano le nostre voci, che hanno già sentito mille voci ma che resteranno li…custodite in quel buio…perché si, una miniera senza la luce è buia…ma forse lo immaginavate già, ma viverla dal vivo è diverso.