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12 maggio 2024 * William De Biasi
7000 persone iniziano quotidianamente il loro turno di lavoro al suono della sirena che dall’alto dell’immensa torre propaga il suo suono in tutta la vastissima area. I 40 metri della torre non sono comunque sufficienti per poter vedere l’intero stabilimento.
L’area, a forma rettangolare, è lunga 1 km e mezzo, larga mezzo km: questa è la INNOCENTI.
Molta strada è stata percorsa dai lontani anni ‘30 quando le prime ardite torri destarono stupore per la geniale e rivoluzionaria applicazione del tubo e per un raccordo ingegnoso. Questo è lo stabilimento dove vennero infatti studiate e realizzate diverse utilizzazioni del tubo di acciaio, come impianti di irrigazione a pioggia e strutture di assoluta sicurezza e di rapido montaggio più economiche del legno utilizzato fino ad allora.
Ferdinando Innocenti era così entrato nel campo della grande meccanica, purtroppo suonarono poi altre sirene, che portarono distruzione, squallore e silenzio. La guerra distrusse completamente la grande fabbrica, ma tutto fu in seguito ricostruito e si riprese a lavorare di giorno e di notte.
Anno 1947: nasce la prima Lambretta, un motore e due ruote, alla portata di tutti nelle difficoltà di trasporto del dopoguerra.
Meditata già durante il periodo bellico, concepita secondo un lungimirante disegno industriale, perfezionata nella tecnica e abbellita nell’estetica, la Lambretta è divenuta rapidamente un costume di moto e di vita, un mezzo squisitamente sociale. Fin dalle origini si trovano memorabili imprese svolte a cavallo della Lambretta, viaggi leggendari di solitari avventurieri attraverso tutto il globo, grandi imprese sportive e l’imbattuto primato mondiale dei 201 km all’ora. Fino ad oggi ne sono state fabbricate 3.500.000, ed esportate in 120 paesi.
Immense macchine, forni ad alta temperatura e gigantesche piallatrici erano la base per la produzione in serie di questo mito italiano.
Un enorme tornio verticale, tra i più grandi del suo genere, azionato da 27 motori, del peso di 500t. e con una precisione di 1 centesimo di mm, era una delle macchine che la Innocenti utilizzava per produrre pezzi per altre società e che solo la Innocenti poteva produrre. Macchine che producono parti per produrre altre macchine, tutto comandato da un’elettronica di altissima precisione.
Nel 1957 inizia oltre Atlantico l’impresa di maggior impegno della Innocenti: la costruzione per conto del governo venezuelano di un completo impianto siderurgico a ciclo integrale sulle rive del fiume Orinoco.
Questa colossale impresa ha portato il nome di Innocenti ad oltre 10.000 km dalla madrepatria.
L’anno 1960 segna un nuovo impulso ai programmi di sviluppo della società: si firma un accordo di collaborazione con la BMC (British Motor Corporation) ed anche sul mercato automobilistico appare il nome Innocenti.
La A40 fu il primo modello, il primo successo delle catene di montaggio di Lambrate, seguita poi dalla Innocenti Spider, e dalla IM3, per arrivare infine alla “Mini”, definita l’auto del “peccato di invidia”
Sono anni d’oro per l’azienda, con fatturati che superano gli oltre 80.000.000.000; il 60% della produzione meccanica viene esportata. La Lambretta verrà prodotta fino al 1972, mentre il settore automobilistico non riuscirà mai a decollare e ad avere il successo della Lambretta.
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