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28 marzo 2024 * William De Biasi
Girovagando tra i paesini del nord Italia ci imbattiamo in questa struttura. Apparentemente, all’esterno, sembra una tipica casa di campagna, vecchia, muri scrostati, ante divelte, un cancello oramai arrugginito semiaperto. Al primo impatto non sembrerebbe nulla di interessante, ma come sempre la mia curiosità mi spinge a vedere cosa contiene questa vecchia casa, ed ecco allora che decidiamo di varcare quel cancello.
Nonostante l’erba non sia molto alta, dall’ aspetto della costruzione si capisce che da molto tempo i suoi proprietari sono andati altrove, forse morti, forse scappati. Questo è un mistero per il quale cerchiamo sempre invano la soluzione.
Un piccolo portico conduce ad una zona semichiusa e abbastanza scura, ma nella penombra ecco la prima sorpresa: una vecchissima Alfa Romeo Giulietta Iª serie del 1959, il cui colore azzurro intenso si intravede sotto ad una spessa coltre di polvere e ragnatele; 65 anni di storia racchiusi dentro ad un casolare.
Che meraviglia! Chissà quanti viaggi, quante persone ha trasportato e quanti sacrifici ci sono voluti per poterla pagare, ed oggi è semplicemente dimenticata.
Proseguiamo e varchiamo la porta di ingresso. Notiamo subito una cosa alquanto bizzarra, la stanza sulla destra risulta completamente buia, le finestre sono addirittura murate quasi a voler nascondere il suo contenuto che si svela a fatica dinanzi a noi: una meravigliosa stanza affrescata e un pianoforte collocato esattamente nel mezzo tra le due finestre murate. Si tratta di uno strumento tedesco, un Seiler, azienda fondata nel 1849. Alla parete di sinistra sono visibili dei decori con piante stilizzate, addossata al muro un elegante divanetto in legno, un tavolino ed una sedia; completa il tutto una stampa della Madonna con Bambino appesa alla parete.
La stanza successiva sembrerebbe una sala da pranzo. E’ spoglia, tranne che per una elegante credenza in legno collocata al centro della stanza, con ante intarsiate, sulla quale sono appoggiate due vecchie foto, probabilmente degli ingrandimenti in bianco e nero; sul pavimento altre foto sparpagliate.
Proseguendo la visita, nella stanza successiva entriamo in quella che sembra essere una ulteriore sala da pranzo. Anche qua la qualità dei mobili è eccellente, per cui si capisce che non ci troviamo di fronte ad una semplice casa di campagna. Al centro un tavolo “Umbertino” della fine dell’800 in legno massello su da quattro gambe a cipolla intarsiate, sul fondo una credenza le cui ante hanno meravigliosi vetri colorati con legatura al piombo, ancora integri, una vera “chicca”; due foto sono ancora appese alla parete, mentre ai lati vi sono un mobile sulla sinistra e una specie di letto sul lato destro.
Prendiamo la scala che porta ai piani alti, dove troviamo le camere da letto. Alcune stanze sono completamente vuote, in altre la semplice presenza di quattro sedie è già sufficiente per poter scattare una foto; In una stanza due comodini e un letto privo di materasso coperto da una infinità di foto; il filo dell’interruttore della lambada pende oramai solo nel mezzo del letto.
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