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03 novembre 2022 * William De Biasi
Nel silenzio della sua posizione, dopo 50 anni di abbandono, predominante su tutta la città la Villa Bellavista giace oggi ancora agonizzante, si sperava in un recupero imminente invece la casa resta ancora in balia del degrado e dei vari crolli che ne rendono instabile il recupero stesso.
La meravigliosa dimora risale al XIX secolo la villa ha un esterno sobrio, molto modesto che quasi stona con la bellezza della sua “stanza dei pappagalli”, una facciata semplice, una scala in pietra ed una balaustra in ferro battuto oramai arrugginita, era di proprietà della famiglia dello scrittore Ferdinando Carlesi, nato nel 1879 a Prato è stato un traduttore, critico letterario, poeta e scrittore italiano il quale menzionò appunto la villa nella sua opera “il paese perduto”
In puro stile liberty, il suo soffitto affrescato con rampicanti, fiori e pappagalli, danno allo spettatore la sensazione di trovarsi all’interno di un pergolato, con una vista sul territorio circostante, attraversiamo nel silenzio più completo le stanze della casa, il silenzio è rotto solo dal rumore dei nostri passi, e dai vetri rotti che si frantumano sotto le nostre scarpe, in una stanza troviamo i resti di quello che un tempo era un elegante pianoforte a coda, chissà quali mani hanno sfiorato i suoi tasti!
Il resto della villa visitabile è molto semplice, una stanza laterale ha una macchina da cucire Singer su un tavolino mentre le stanze sul retro sono oramai crollate e madre nature ha preso oramai il sopravvento.
Quello che sarà il destino di questa villa è incerto, si parla di ristrutturazione totale o di suddividere la villa in lussuosi appartamenti, questa soluzione di sicuro andrà a modificare nettamente la struttura della casa andando così a rovinarla per sempre.
Sappia benissimo che o la mano dell’uomo o madre natura cancelleranno le tracce di questa meraviglia, che nonostante le ferite portate dal tempo riesce ad essere comunque elegante anche attraverso le sue infinite rughe.
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