<- Murano
5 Giugno 2021 * Lara Branchi *
Nel nostro ultimo articolo dove parlavamo della Serenissima non vi avevamo ancora parlato di queste bellissime isole, anche qua siamo riusciti a trovare qualcosa di misterioso.
Ci spostiamo da Venezia, decidendo di visitare Murano, Burano e Torcello. Colazione e traghetto, tariffa giornaliera, consigliato dalla gente del posto. Si parte, la navigazione è molto bella, ci dà modo di vedere Venezia da un'altra angolazione. Lasciandoci la Serenissima alle spalle, ammiriamo il mare intorno a noi, le varie regole di questa autostrada e dopo non molto tempo raggiungiamo Murano.
Località famosa in tutto il mondo per la lavorazione del vetro, come una piccola Venezia, ma piena di negozi per la lavorazione del cristallo trasparente e non, entriamo in molte botteghe sperando di trovare qualche artigiano all’opera, ma per ora nulla, finalmente troviamo lui il nostro mastro vetraio che sta realizzando una piccolissima gondoletta con sopra due cuoricini rossi. Abbiamo trovato il nostro uomo, qui la nostra curiosità ci spinge a fare mille domande e molto gentilmente risponde a tutte. Decido quindi di ritornare da Murano con qualcosa di caratteristico, ma unico. Voglio farmi realizzare al momento un cuoricino viola con all’interno della foglia argento. Detto fatto, inizia il suo lavoro, spiegandoci i vari passaggi, restiamo affascinati vedendo il lavoro nelle sue varie evoluzioni. Cuoricino finito e molto contenta indosso il mio “inimitabile” gioiello .
Usciamo dal negozio per visitare il resto e decidiamo per ottimizzare i tempi di prendere focacce e bibite da mangiare in strada, mentre ammiriamo questa piccola Venezia .
Ci avviciniamo al battello per la nostra successiva località. Burano famosa per pizzi e merletti. Anche qui il viaggio è molto rapido. I nostri occhi in lontananza scorgono case dai colori accesi e bizzarri. Scendiamo dal battello e velocemente ci inoltriamo per le vie, che dividono case meravigliosamente colorate e allegre , che trasmettono felicità. Siamo circondati di colori e i nostri volti sembrano ancora più felici. Pareti blu, rosse, gialle, verdi, viola e rosa, un arcobaleno sul mare . Lo giriamo tutto, ci addentriamo in ogni viuzza, che ci regala un emozione ed un colore diverso. La felicità è ammirare un mondo a colori. Ma non possiamo restare qui tutto il giorno, le ore passano velocemente e noi abbiamo ancora un ultima tappa da visitare.
A malincuore riprendiamo il traghetto per la nostra prossima meta, Torcello , qui ci aspettano i misteri e leggende.
L’isola di Torcello oggi ha solo 11 abitanti ma in passato era un’isola commerciale di altissimo livello grazie alla lavorazione della lana e del vetro. Dal porto la strada che percorriamo costeggia il rio principale, un ristorante ammicca quasi timidamente alla nostra sinistra mentre a metà strada fa capolino il Ponte del Diavolo
Una ragazza di Venezia, un ufficiale Austriaco ed un amore ostacolato, ecco gli ingredienti per una triste storia. La famiglia non vedeva di buon occhio quell’amore ecco che la giovane ragazza viene quindi allontanata da Venezia, fino a quando apprende la notizia della morte del giovane soldato.
Da quel giorno inizia a non mangiare lasciandosi morire poco per volta ma un amico le consiglia di andare da una Strega .
La soluzione è molto semplice, un patto con il Diavolo , sette anime di bambini cristiani e in cambio il ritorno del giovane sposo, tutto sembra funzionare, sul ponte si incontrano la ragazza e la strega che invoca Satana e una volta presi accordi, sul ponte compare il giovane sposo Austriaco.
La strega prende poi accordi con il Diavolo per la consegna delle anime, giorno pattuito il 24 Dicembre, ma la Strega venne uccisa da un ragazzo che voleva salvare le anime dei bimbi mentre il Diavolo si presenta sul ponte ignaro della sorte toccata alla Strega.
Da quel giorno, tutti gli anni il 24 Dicembre il Diavolo compare sul ponte di Torcello sotto forma di gatto nero pronto a riscuotere il suo debito.
Proseguendo oltre arriviamo ad un'altra curiosità e leggenda, proprio di fronte alla chiesa dell’isola si trova un trono in pietra chiamato appunto il Trono di Attila , la mastodontica sedia sarebbe appunto stata usata dal re degli unni una volta conquistata Torcello, ma aimè sull’isola non vi giunse mai.
Avventurandosi un po' all’interno dell’isola si trovano ancora oggi i resti di un piccolo villaggio cresciuto intorno alla chiesa di San Tommaso, di quella chiesa orma non resta nulla se non la leggenda della presenza di un monaco alchimista che operava in vari campi e faceva strani esperimenti.
Sembra che la presenza del monaco risieda ancora tra i ruderi di quelle case, chi si è trovato di passaggio racconta di strani fenomeni, orologi che si fermano, cellulari impazziti, rumori strani provenire dall’interno delle abitazioni, insomma un posto dove non trascorrere la notte.
Tappa gelato, e siamo pronti per rientrare alla base.