<- Torino
Giugno 2021 * Lara Branchi *
Ed eccoci qui ad organizzare una sorpresa per il nostro ometto che ormai sta crescendo. Dieci anni una tappa importante ed un weekend che possa soddisfare la sua voglia di conoscenza.
Parliamo di vari posti, e fra questi spunta Torino ed il suo famoso Museo Egizio. Michael ha gli occhi a cuoricino e capiamo che la meta è quella giusta. Anche mamma e papà li hanno, perché possono scoprire i misteri che Torino nasconde.
Ci mettiamo all’opera scegliendo i posti da visitare e le varie prenotazioni da fare. In meno di tre giorni è tutto organizzato, manca solo di aspettare il giorno della partenza.
Ed eccolo qui, finalmente il giorno è arrivato, valigie pronte ed il regalo di Michael nascosto bene fra esse, come solo una mamma sa fare!
Aspettiamo Will, ultimo briefing per capire se non manca nulla, e la solita domanda di routine… HAI PRESO TUTTO? Sembrerebbe di sì… (e dico sembrerebbe perché arrivati alla rotonda per entrare in autostrada il telepass non c’era)
Il viaggio passa serenamente fra una chiacchera ed una canzone cantata stonata e a squarcia gola, arriviamo così a Torino. Cerchiamo l’hotel e dopo non molto lo troviamo. Abbiamo optato per un hotel ad una stella. A noi non interessano i confort, questo si era già capito ma è in pieno centro storico siamo all’Hotel Porta Susa. Diversamente dalle nostre aspettative, la camera è molto grande e tutta moderna con arredamenti nuovi, un bagno gigante, un cucinino ed un tavolo con le sedie, uno spettacolo insomma.
Cambio rapido, ed usciamo alla scoperta di Torino. L’unica cosa che ci preoccupa è il non aver prenotato un ristorante per la cena, ma il gestore dell’hotel ci dà una dritta andiamo all’Osteria del Frate signora gentilissima che ci dice che può consegnare la cena in hotel…menù scelto, dolce in omaggio e via…Torino ci aspetta!!
Appena arrivati la nostra prima tappa e proprio lei, la Mole Antonelliana, super instagrammabile, simbolo indiscusso ed architettonico di questa splendida città, la sua realizzazione la si deve all’architetto eclettico Alessandro Antonelli, concepita come Sinagoga nel 1863 su richiesta della comunità israeliana è ora sede del Museo del Cinema.
Ma il progetto che in una fase inziale doveva terminare ad una altezza di soli 47 mt venne stravolto da Antonelli che lo volle innalzare a 113 mt queste sue idee non piacquero alla comunità israeliana che decise di non finanziare ulteriormente l’opera che venne quindi acquistata dal comune.
L’opera viene terminata nel 1889 un anno dopo la morte dell’architetto, e venne conclusa con la posa di un Genio Alato simbolo di Casa Savoia raggiungendo l’altezza di 167 metri, toccando anche il primato come il più alto edificio in Europa in muratura.
Ma le vicissitudini di questa immensa opera non sono finite ed infatti durante un violento nubifragio l’11 Agosto del 1904 il Genio Alato colpito da un fulmine viene abbattuto rimanendo comunque miracolosamente in bilico.
Nel 1906 al posto dell’Angelo d’Oro venne collocata una stella a cinque punte ma anche questa volta la Mole finisce sulle pagine di tutti i giornali, la sua punta (ben 47 mt) viene abbattuta da una tromba d’aria nel 1953
Finalmente nel 1960 vengono terminati i lavori di restauro e sostituzione della stella con l’attuale stella tridimensionale dalle dimensioni ragguardevoli, infatti misura quasi quattro metri e che a quanto pare non risulta essere l’unico “astro” presente in città
Altre due stelle erano presenti in città una si trovava sul monumento ai caduti del Fréjus in Piazza Statuto e l’altra è collocata su uno dei Dioscuri presenti all’ingresso di Palazzo Reale.
Ma la Mole per gli esoterici è anche un catalizzatore di Energia, una sorta di antenna che servirebbe ad irradiare energia positiva di tipo maschile.
Torino da sempre considerata una città magica è infatti una delle punte di entrambi i triangoli di magia nera (con Londra e San Francisco) e della magia bianca (con Praga e Lione).
E se proprio qua fosse custodito il Santo Graal? La leggenda infatti narra che la statua della Fede presso la Chiesa della Grande Madre abbia lo sguardo rivolto proprio da questo lato.
Infine corre voce tra i corridoi dell’Università degli studi di Torino che chi sale in cima alla Mole Antonelliana prima di laurearsi non raggiungerà mai l’ambito traguardo, quindi chi ha voglia di rischiare?
Meglio lasciar passare qualche anno e godersi la vista dall’alto della città solo dopo aver avuto il capo ornato d’alloro.
Oggi al suo interno dopo il restauro reso necessario per consolidare la struttura a causa sia dei fenomeni atmosferici ma anche ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale troviamo un ascensore che tutt’ora permette di raggiungere l’estremità della cupola per uno sguardo unico sulla città di Torino, ma troviamo anche collocato il Museo del Cinema.
La nostra prima mezza giornata volge al termine, rientro in hotel, doccia, e aspettiamo la consegna della nostra cena.
Sappiamo bene che in vacanza non abbiamo tempo per riposare quindi in partenza già alle prime luci, dopo aver fatto ovviamente una abbondante colazione, oggi la nostra seconda tappa ci porta a visitare un altro luogo misterioso Piazza Statuto.
La piazza si trova a pochi passi dal nostro Hotel e coincide proprio con il vertice del triangolo di Magia Nera viene quindi considerato un luogo negativo, altri considerano tale vertice un po’ più in là ed esattamente nella piazzetta antistante Piazza Statuto dove è presente un piccolo obelisco con un astrolabio posto sulla sua sommità che segna anche il passaggio del 45° parallelo oltre che il centro delle potenze maligne della città.
Nei secoli passati questo era anche probabilmente il luogo della “Vallis Ocisorum” ovvero il luogo dove venivano eseguite le pene capitali oltre che luogo usato spesso come necropoli, più precisamente tra Corso Regina Margherita e Corso Valdocco. In questo preciso punto, scelto per la vicinanza all’antica prigione in via Corte d’Appello, si trovava il patibolo dove venivano uccisi i condannati a morte fino al 1863.
Il famoso monumento di questa piazza la Fontana del Traforo del Fréjus vanta una duplice interpretazione, la fontana è un omaggio ai minatori caduti durante la realizzazione del traforo, ma per gli amanti dell’occulto e dell’esoterico il Genio Alato posto alla sommità della fontana rappresenta Lucifero che dall’alto guarda e sfida le forze del bene, inoltre un tempo sul capo era collocata una stella a cinque punte fonte di luce appunto e che potrebbe essere interpretata come un terzo occhio, la stella fu rimossa dopo l’ultimo restauro e mai più ricollocata.
Un gravissimo fatto di cronaca è successo proprio in questa zona, era il 13 Febbraio 1983 Torino sotto la neve ricorderà i fatti di quella Domenica, sessantaquattro persone morirono in pochi minuti nell’incendio del Cinema statuto. Oggi di quel cinema non resta che la memoria dei più anziani e una piccola aiuola poco distante da via Cibrario con una piccola lapide che ricorda i fatti, ma perché vi racconto questa storia?
Perché come spesso accade si cerca di trovare nelle tragedie la mano del diavolo e di dare una lettura esoterica ai fatti ed essendo stato il cinema nei pressi dell’omonima piazza c’è chi in quella tragedia ha visto lo zampino di Lucifero.
Certo ci sono diverse cose strane a partire dal film che veniva proiettato, “La Capra” che oltre a essere una carta dei tarocchi è anche una delle forme del Diavolo, il 13 Febbraio, il 13 viene spesso associato alla sfortuna e sempre nei tarocchi il 13 simboleggia la morte e poi i morti, 64 come le caselle della scacchiera sulle quali il Diavolo gioca la sua partita ed equamente suddivisi in 31 uomini, 31 donne, 1 bimbo ed una bambina, il film era alla sua “tredicesima” settimana di proiezione ed era periodo di Carnevale ed il tema della sfilata era appunto il Diavolo,
Lucifero o no come in tutte le cose inspiegabili l’esoterismo si mischia spesso al fanatismo ma i fatti ci ricordano che 64 persone sono morte in quel cinema in quel giorno, era il 13 Febbraio 1983 ed erano le ore 18.15.
Proseguendo il nostro tour a piedi nei luoghi misteriosi di Torino raggiungiamo Piazza Solferino, la fontana tutta realizzata in bronzo è un vero e proprio concentrato di cultura massonica, le figure scolpite rappresentano le quattro stagioni autunno-inverno le due statue maschili, ed entrambe versano l’acqua dagli otri simbolo di coscienza, l’inverno ha lo sguardo rivolto là dove sorge il sole ad oriente da sempre punto sacro. Inoltre le due figure rappresenterebbero Boaz e Jachin, sostenitori delle colonne d’ Ercole oltre a rappresentano uno dei simboli più riconoscibili della Fratellanza le due colonne sono simboli che rappresentano un importante punto d’accesso o il passaggio verso l’ignoto.
Primavera-Estate rappresentano invece i due aspetti dell’amore sacro (la Primavera, la virtù) e quello dell’amor profanoo (l'Estate, il Vizio) e i due aspetti della conoscenza.
Ora ci dirigiamo verso un palazzo con un portone particolare, la zona e ricca di palazzi occupati da banche, ricchi di simboli esoterici, ma noi siamo attratti dal portone di un palazzo il Portone del Diavolo e dalle sue numerose leggende,
Palazzo Trucchi di Levaldigi in via XX Settembre 40 oggi sede della Banca Nazionale del Lavoro già precedentemente sede della Reale Fabbrica dei Tarocchi, coincidenza strana che lo collocava ai tempi al civico 15 che nei tarocchi è un numero legato al demonio, presenta un batacchio centrale che raffigura il demone con due serpenti, i suoi occhi ti guardano mentre avvicini le mani per bussare ed il luogo è ricco di energia negativa oltre che racchiude diverse storie e leggende.
La prima riguarda proprio la sua apparizione, si dice infatti che il portone sia comparso improvvisamente in una notte e che sia stato il Diavolo in persona a posizionarlo serviva a rinchiudere uno stregone che aveva osato invocarlo inutilmente, da allora lo stregone rimase bloccato nel palazzo senza più riuscire ad andarsene-
Il portone racchiude anche leggende legate a strane sparizioni e omicidi, come quello del Maggiore Melchiorre Du Perril, scomparso al suo interno nel 1817 durante l’occupazione francese, ritrovato poi morto vent’anni dopo murato, infatti durante i lavori di restauro venne trovato lo scheletro di un uomo murato in piedi.
In Via Lascaris (angolo Via San Francesco d’Assisi), a pochi passi da Piazza Solferino sorge oggi un palazzo sede di una banca ma in passato c’era una Loggia Massonica il palazzo ha una curiosità tutta tipica torinese.
Restiamo infatti in tema di Signore degli inferi e alla base del palazzo è presente una serie di fessure a forma di occhi, essendo la città di Torino legata appunto a storie di Magia Nera le suddette fessure negli anni hanno preso la nomea di Occhi del Diavolo.
Dovevano essere punti di sfiato o di illuminazione dei locali sottostanti ma la loro forma originale ed inquietante hanno reso il luogo appunto carico di energia negativa oltre che far rientrare la zona nei luoghi torinesi legati alla magia nera e tappa fissa per i curiosi come noi.
Lungo la strada che ci ricongiunge con Piazza Solferino, possiamo osservare sulle pareti dei palazzi e sotto le balconate, teste di animali in pietra, sono i guardiani della soglia che immobili vegliano sul loro territorio.
Con le loro facce antropomorfe tengono lontane le energie negative aspirando le influenze negative e proteggendo chi sta dentro alle abitazioni
Torniamo ora sui nostri passi e ci dirigiamo verso la parte della “magia bianca” di Torino, direzione Piazza San Carlo, siamo in pieno centro in quello che viene definito il Salotto della città ed andiamo alla ricerca di due affreschi quello della Madonna e la Sacra Sindone.
Non è ben chiaro chi sia l’autore dei due piccoli affreschi posizionati agli angoli di Piazza San Carlo, sappiamo che erano comunque quattro, distrutti durante la Seconda Guerra Mondiale ora ne rimangono solo due guarda caso proprio sul lato dove affaccia la chiesa di San Carlo Borromeo il santo grazie al quale oggi la Sacra Sindone si trova a Torino, chiesa definita gemella con la sua vicina, la chiesa di Santa Cristina.
Il Santo Arcivescovo di Milano ebbe per il sacro lenzuolo in lino una peculiare devozione tanto che Emanuele Filiberto fece arrivare la Sacra Sindone a Torino il 9 ottobre 1578 con la scusante che il pellegrinaggio a piedi da Milano verso Chambéry iniziava a diventare faticoso, si scelse quindi una località a metà strada, Torino appunto, e da lì non si mosse più.
Proseguendo ora su Piazza Castello arriviamo all’epicentro dell’energia positiva, almeno stando alle credenze degli esoterici, nodo cruciale è infatti il Palazzo Reale, dai Giardini Reali, molto belli e che consiglio di visitare, alla Fontana dei Tritoni.
Inoltre la città di Torino ha una sua città nelle proprie viscere almeno si ipotizza, parliamo delle tre grotte alchemiche che accessibili da diversi punti della città sono considerate vere e proprie porte per altre dimensioni parallele luoghi in cui la nostra dimensione terrena si trasforma in qualcosa di immateriale, esse coinciderebbero con piccoli tratti di gallerie sotterranee ritrovate, antichi passaggi che una volta erano usati dai reali di Casa Savoia, ne è la prova il Laboratorio Alchemico Sabaudo ritrovato sotto Palazzo Reale, ma nonostante questi cunicoli servissero effettivamente come collegamento tra chiesa e mondo politico, non ci sono ulteriori prove, resta quindi ancora totalmente segreto il luogo in qui sia collocata la più importante di queste tre grotte quella che custodirebbe la Pietra Filosofale, potente talismano con tre poteri straordinari nascosto dal grande Mago Apollonia di Tyana grande esperto di talismani. La leggenda narra anche che il Principe Umberto sia entrato nella prima casualmente, venne ucciso a Monza dopo che le sue paure iniziarono a materializzarsi.
Solo leggenda o abbiamo comunque un fondo di verità? Il dato certo è che comunque questi luoghi vennero visitati e vi abitarono personaggi della magia e delle scienze Nostradamus, (astrologo, scrittore e farmacista francese) giunto in città sembra per curare la sterilità di Margherita di Valois, moglie di Emanuele Filiberto e che sembra alloggiasse proprio in Via Lessona presso la Domus Marozzo, Paracelsus (medico, alchimista e astrologo svizzero), il Conte di Cagliostro (avventuriero, esoterista e alchimista italiano), il Conte di Saint German (astrologo, alchimista e avventuriero francese).
Il nostro tour volge al termine, l’ultima tappa è proprio lì dove la leggenda indicherebbe il luogo in cui è custodito il Santo Graal. Siamo in Piazza Vittorio e la Chiesa della Gran Madre è una delle chiese più belle e particolari di Torino, uno dei punti più forti della Magia Bianca, a sostegno di questa teoria sono le due statue femminili poste davanti alla chiesa una rappresenterebbe la religione sulla cui fronte si vede il triangolo con l’occhio divino (ben noto anche come simbolo massonico), l’altra rappresenta la fede, regge con la mano destra un calice che per alcuni rappresenta il Graal)
Un’ altra teoria sostiene invece che le statue possano indicare il percorso per la ricerca del Santo Calice, difatti lo sguardo di una di esse è rivolto in direzione della Mole Antonelliana, altro luogo indicato come custode della leggendaria coppa.
Tralasciando infine la magia e godendoci un po' la città con spensieratezza ci sono posti che vale davvero la pena almeno passarci, i passage torinesi come si può ben capire sono d’ispirazione francese, anche se oramai ne restano solo tre in città, parliamo delle tre Gallerie, la Galleria Subalpina la Galleria Umberto I e la Galleria San Federico vale la pena visitarle e consiglio la Galleria Subalpina, la più modaiola, con il suo elegante caffe Baratti e Milano, uno dei caffè storici della città, fondato nel 1858 da Ferdinando Baratti ed Edoardo Milano, tappa fissa per un Bicerin tipica bevanda torinese e un assaggio di gianduiotti e cremini.
Curiosità: il grande regista Dario Argento ha scelto proprio due di queste gallerie per girare alcune scene di due suoi film Profondo Rosso e Quattro Mosche di Velluto Grigio
E’ finalmente arrivato il giorno, la nostra vacanza volge al termine, l’eccitazione di Michael è incontenibile. Colazione veloce e ci incamminiamo a piedi verso la nostra meta il Museo Egizio.
Ci siamo, la storia e i misteri egizi ci aspettano. Entriamo e ci sentiamo travolti da tutto quello che ci circonda. Michael è preso nella lettura di tutte le spiegazioni dei papiri, dei vari reperti. La sua voce ci chiama mille volte per farci notare particolari o spiegarci conoscenze che ha già studiato a scuola. La bellezza dei loro culti affascina tutti, i loro gioielli i loro sfarzi. L'atmosfera è travolgente, e la mente viaggia ad un passato sconosciuto, che riusciamo solo a ricreare nella mente, ma che ci affascina con i loro culti. Normalmente ci si dovrebbe mettere un ora, ma non essendo normali, dopo quattro ore usciremo!
Michael sarà così affascinato da quel culto e da quelle leggende che mi suggerirà il mio prossimo tatuaggio, uno scarabeo. Simbolo di fortuna e buon auspicio. Quindi i suoi dieci anni saranno tangibilmente disegnati sulla mia pelle.
Usciti dal museo, affascinati e affamati ci riposiamo mangiando un boccone nelle prossimità del museo. La nostra giornata è finita e pure questo meraviglioso weekend.
Leggende a parte Torino ha comunque qualcosa di magico… che uno ci creda o meno qua si concentrano le forze del bene e del male e come spesso accade ci si lascia rapire dalle emozioni e dalla fantasia in un viaggio che dura un week end.