Seguici e visita con noi altre location misteriose:
iscriviti al nostro canale Youtube
e seguici su Instagram.
27 gennaio 2023 * William De Biasi
Da fuori ormai inaccessibile o quasi, qualcuno in maniera ironica ha tramutato la scritta Mirò in Morì, e noi siamo qua a raccontarvi e a documentare come effettivamente Morì il Mirò.
Dentro uno scenario post apocalittico, il Mirò - considerata una delle più belle discoteche del Friuli - si proponeva al suo pubblico con diverse aree denominate “First Room”, “Arena”, “House Garden”, “Open Space”, “Euforia”, “Lolita”, “Dinner Live” e “Show Blu Level”.La famiglia Battistelli ha per 14 anni gestito magistralmente il locale, con una scelta musicale per tutti i gusti.
Poi la triste notizia: “Sabato 25 Settembre 2010 sarà l’ultima serata, il Mirò chiuderà per sempre le sue porte”.
Ma questo oramai non è un’eccezione, anzi è il tragico epilogo di una storia ormai vista e rivista in diverse parti del nostro bel paese.
L’Xo a Cappella Cantone? Oramai un lontano ricordo. Il Crepapelle a Udine? Non c’è più. Il mitico Kursaal a Lignano? Non c’è più. Il Privilage di Airasca? Dimenticato. E il Tio Disco di San Vito, meta obbligata per generazioni e generazioni di tutto il Friuli Occidentale? È un cubo di cemento, vuoto all’interno. Per non parlare di locali con le radici affondate ancora più nel passato, che ormai sono ridotti a scheletri pericolanti. Uno su tutti, lo storico Mirò in ingresso a Lignano.
Ma non è tanto la linea storica, a preoccupare, quanto la clamorosa accelerazione del fenomeno negli ultimissimi anni: il Friuli Venezia Giulia non balla più. L’intera Italia non balla più. La stagione delle discoteche delle notti da sballo sembra essere arrivata al termine. Sono veramente pochissimi i luoghi del divertimento notturno che ancora sopravvivono. A Lignano ne restano soltanto 3; sopravvive solo chi ha saputo innovare in anticipo, quando la crisi non era così evidente, ma il panorama è quello di una desertificazione che avanza a un ritmo inarrestabile.
I NUMERI
Gli esperti del settore, anzi quelli che sono ancora “sul campo” in Friuli Venezia Giulia, hanno stampato sulla fronte questo numero.
L’80% delle discoteche ha chiuso definitivamente i battenti nell’ultimo decennio e questo significa la fine del divertimento per migliaia di giovani che riempivano le piste ogni fine settimana, se non tutti i giorni, durante la stagione estiva. Dalla fine degli anni 2000 ad oggi, infatti, sono sopravvissute solo due discoteche su dieci. Altre sono scomparse, travolte da una mescolanza letale di generazioni (e abitudini) che cambiano definitivamente e di costi di gestione, personale e materie prime alle stelle. Nondimeno ha contribuito anche l’epidemia, ma la strada verso il declino era sostanzialmente completata prima dell’arrivo del COVID-19.
LA MAPPA
Un tempo la discoteca evocava immagini della spiaggia, guardando l'alba con gli amici e ballando tutta la notte. Purtroppo, quei giorni sono ormai lontani. La scena discografica di oggi inizia in realtà a Lignano Sabbiadoro, che è l’equivalente di Rimini quando si tratta di locali notturni che hanno una pista da ballo al loro interno.
Per trovare un'alternativa non è necessario tornare agli anni '80 o '90 perché il nuovo millennio porta con sé la sua impronta. Basta tornare agli inizi degli anni 2000. Solo a Lignano Sabbiadoro c’era l’imbarazzo della scelta. C’erano addirittura 15 discoteche dove trascorrere le nottate.
Certo, il popolo della notte migrava da un locale all’altro, la discoteca era ancora un affare con costi bassi e il vecchio Mirò, ad esempio, riusciva ogni sera ad accogliere migliaia di persone, con il tutto esaurito che non era un’eccezione.
Seguici e visita con noi altre location misteriose:
iscriviti al nostro canale Youtube
e seguici su Instagram.