novembre 2021 * William De Biasi *
Conosciuto come Sanatorio di Valledrane, questa struttura si chiamava “Sanatorio 28 Ottobre” dal giorno in cui fu inaugurata nel lontano 1928.
Nel ’28 siamo in piena campagna antitubercolare, e Valledrane "ben orientata al sole e protetta dai venti gode di un clima piuttosto mite” è conosciuta per le sue condizioni climatiche favorevoli: dal 1926, infatti, è nata la "Colonia Benito Mussolini" che cura con l’elioterapia i bambini, dispone di ben 150 posti letto.
Siamo in pieno regime Fascista anno 1927, la TBC infetta ogni anno 600 mila persone uccidendone 60 mila, i più piccoli sono le vittime maggiori, viene varata la legge sull’assicurazione obbligatoria contro la tubercolosi, venne inoltre creata una vera task force anti-tubercolotica con una concezione moderna nella realizzazione di nuove strutture mediche e sanatori, il vero protagonista di questo cambiamento sarà poi Eugenio Morelli, (1881-1961) medico tisiologo divenne segretario del Sindacato Nazionale Fascista dei medici e ricevette l’incarico di girare il paese alla ricerca di località giuste alla realizzazione delle nuove strutture, il Sanatorio di Valledrane ne è un esempio.
Come abbiamo già detto in questo caso la struttura viene riattata utilizzando le vecchie casematte che erano collegate al vecchio forte da passaggi sotterranei oramai crollati
“Gli edifici dell’Istituto, moderni nella struttura e nella funzionalità, manifestano dalla cucina ai refettori, dalle camerate alle sale di soggiorno, dalla Cappella alle aule scolastiche e dall’infermeria ai gabinetti medici, spaziosità e luminosità di ambienti, razionalità di impianti copiosità di attrezzature”.
“Due medici un tisiologo direttore e un pediatra aiuto, risiedono in permanenza nell’Istituto, disponendo di Gabinetti per la diagnostica radiologica e di laboratorio, di consulenze specialistiche e di regolare servizio odontoiatrico”.
“Essi vivono a continuo contatto con i piccoli ospiti creando un’atmosfera di serena intimità a determinare la quale concorrono il Sacerdote e le Suore che provvedono all’assistenza morale, spirituale e le maestre che, alle dipendenze del Provveditorato degli studi di Brescia, curano l’insegnamento scolastico”.
Cosa resta oramai di tutto ciò?
Forse solo i ricordi di quei bimbi che oramai adulti ripercorrono quelle giornate trascorse a giocare con i coetanei ma con la speranza di tornare a casa riabbracciando Mamma e Papà, perché da quello che possiamo leggere nelle cartelle cliniche ritrovate, il destino non è stato per tutti uguale.
Restano oramai solo pochi mobili a testimoniare il passato, letti dove centinaia di bimbi hanno dormito, pianto e sognato, i tavoli dove si studiava e quella cappella dove un Sacerdote paziente seguiva la crescita dei piccoli.
l’Istituto, capace di 150 letti era aperto in permanenza, ad accogliere minori fino a 12 anni, lattanti compresi, affetti da manifestazioni specifiche ed endotoraciche non contagianti.
La TBC e la sua cura nonostante la pericolosità ci fanno però riflettere, come con il Covid, non è il virus che uccide ma la mancanza di cure, in ogni località sorsero.
infatti Colonie estive e Strutture per le cure elioterapiche, aria sana buon cibo e condizioni igieniche corrette, altro che mascherine gel igienizzante e distanziamento sociale!
La struttura è oramai abbandonata e lasciata nelle mani di vandali e amanti del paranormale, senza possibilità di recupero, un caro amico mi ha raccontato di un bellissimo evento fatto in questa struttura durato un week end, un gioco di ruolo basato sulle proprie paure e sui meccanismi mentali, avvenuto oramai nel lontano 2016, mentre nella soffitta restano le tracce di quei piccoli ospiti, racchiuse nelle loro cartelle cliniche e nelle radiografie, una storia iniziata tra queste mura e che per alcuni tra queste mura non ha più avuto un seguito.