El Pibe de Oro, cosi lo conoscevano tutti, ma cosa è stato esattamente Maradona per la città di Napoli…
beh a questa domanda esiste solo una risposta, “AMORE A PRIMA VISTA”, Maradona era uno di loro uno “scugnizzo” nato e cresciuto in povertà, ma da quella povertà è riuscito ad emergere a farsi amare a farsi adorare come un Dio, perché come sapeva dribblare lui non lo faceva nessuno, come faceva gol lui, non lo faceva nessuno, ed il Napoli che fino ad allora era stata una squadra assente ha incominciato la sua risalita ed in pochi anni vince 2 scudetti, una UEFA, una coppa Italia, una super coppa e venne conosciuta a livello europeo e mondiale come la squadra di Diego Armando Maradona.
Chi non ha visitato Napoli a cavallo degli anni dal 1984 al 1991 non sa cosa significa Maradona per i Napoletani, Murales, scarpe, bandiere e fuochi d’artificio chiamati “il pallone di Maradona” tutto aveva l’effige o il nome del grande campione bandiere ovunque gadget e souvenir, persino auto azzurre e una vastità di figli, nati in quel periodo, che portano il suo nome.
Con i suoi 352 gol di cui 320 di sinistro 26 di testa 6 di destro e 1 con la mano ha sempre fatto parlare molto di lui, ed è proprio quel gol, che ha fatto tanto discutere, che lo ha reso famoso. Ho voluto scrivere le parole di gente comune non di calciatori o addetti ai lavori, che lo circondavano quotidianamente, ma parole e pensieri proprio di quella gente, che tanto lo ama ma, non solo anche pensieri contrastanti di chi in lui ha visto sempre un personaggio sbagliato…
“Il calcio mi ha dato tutto quello che ho, più di quanto immaginavo. Sarò eternamente grato ai tifosi"
Marco un caro amico mi dice… Immagina una striscia di cocaina, per i napoletani Maradona è stato una grande e lunga striscia durata 7 anni. Tutti sapevano, che era un cocainomane dal primo giorno che arrivò a Napoli, ma tutti si sono girati dall’altro lato, perché era comodo così, per i compagni di squadra in primis, gli faceva guadagnare tanti premi, partite e trofei, per i tifosi che andavano allo stadio a vedere uno spettacolo unico, lo amavano e lo adoravano in migliaia, ma quando Diego lasciò Napoli per sempre…all’aeroporto era da solo.
Bisogna distinguere l’uomo dal calciatore? Impossibile completamente perché la vita fuori dal campo ha influito anche in quella sul terreno di gioco.
Un atleta, che strafatto di cocaina, non si presenta agli allenamenti, non parte con la squadra per la partita di Coppa dei Campioni con lo Spartak a Mosca, che avrebbe significato un passaggio di turno storico per il Napoli; non si presenta mai per il ritiro con la squadra…beh tutte queste azioni non fanno di lui un eroe e non sono da esempio per i nostri ragazzi, che lo seguivano iscrivendosi alle scuole calcio. Maradona è nato con un dono, come tanti in altri settori, dalla musica alla recitazione, lui e il pallone sono nati per vivere insieme, per stare sempre attaccati, uniti, una cosa sola.
Non so quanto possa avere influito la cocaina sulle sue prestazioni in campo, mi verrebbe da dire “zero”, però resterà sempre il fatto, che lui era dopato dalla prima partita giocata con il Napoli. Anche quando l’antidoping divenne obbligatorio e LEGGE lui al primo controllo nella partita con il Bari risultò positivo. Alla fine un Campione come lui è stato sulla cresta dell’onda dal 1985 al 1990, solamente 5 anni per uno come lui che, curando forma e fisico, avrebbe potuto giocare o giochicchiare almeno fino a 45 anni. Guardando gli occhi di Maradona prima, durante e dopo la sua carriera si vede uno sguardo triste, tutti lo amavano ma forse solo per convenienza… Maradona era solo ed è morto solo.
Luca Desiato un altro grande amico mi dice…” non è semplice secondo me spiegarlo a parole mi dispiace non averlo potuto vedere dal vivo ma l’ho vissuto comunque attraverso racconti e filmati. Però ti assicuro che quando senti un racconto su Maradona da parte di un tifoso adulto della nostra città ti fa capire realmente, che cosa è stato per il popolo Napoletano, perché ne parla come se stesse raccontando di un figlio, e non sto esagerando, ti posso dire che per noi è stata una rivincita, oltre alle solito scontate e banali frasi sulle qualità del giocatore, che credo non ci sia nulla da aggiungere. Una rivincita perché come si dice a Napoli
“C’ha luvat a paccr a facc portandoci in alto sia in Italia che in Europa