Antenne Nato Monte Giogo

Monte Giogo, altitudine 1520 mt, un luogo totalmente isolato con una vista mozzafiato sull’Appennino, ed è qua che si trova quella che era una delle più importanti basi Nato.
Una strada tortuosa e ormai totalmente dissestata giunge fino al cancello di ingresso, filo spinato ed un cartello indicano che l’area è protetta.
Ci guardiamo intorno con una strana sensazione, come se da un momento all’altro qualcuno potesse saltar fuori all’improvviso armato di fucile intimandoci l’ ”ALT”.
Sul lato del cancello, la rete arrugginita oramai divelta ci fa capire che la base ora è disattiva.

Attiva fino al 1994, si trattava di una stazione Skatter "Livorno Station", codice Nato Imxz, dipendente dal quartier generale della Nato a Napoli, serviva cioè da ponte di comunicazione militare durante la guerra fredda, da qui venivano trasmessi codici criptati diretti a tutte le base NATO del Mediterraneo.
Fu progettata nel 1956, dopo il Patto di Varsavia, e cominciò la sua vita utile nel 1960.
La base, con un’estensione di circa 20.000 metri quadrati con annessi fabbricati, è dotata di quattro enormi antenne del tipo “parabola” del diametro di circa 20 metri.

Ha svolto un ruolo importante nello scacchiere della ‘guerra fredda’ fra mondo occidentale e blocco sovietico, punto d’osservazione e di ascolto strategico sul Mediterraneo.
Ersilio Brugnoni, classe 1942 da Venarotta di Ascoli Piceno, maresciallo aiutante del reparto Trasmissioni dell’Esercito italiano, è stato per 30 anni responsabile della Stazione e del personale, fino al 13 febbraio 1996, giorno della chiusura. Brugnoni dipendeva direttamente dal quartier generale Nato di Napoli, fu l’ultimo comandante, della base e con lui si concluse il capitolo della Guerra Fredda, che vide una corsa agli armamenti senza precedenti tra Stati Uniti e Unione Sovietica.
Entrambe le nazioni cercarono di accumulare arsenali nucleari e convenzionali, alimentando una paura diffusa di una possibile guerra nucleare che avrebbe potuto distruggere il mondo intero.
La sua eredità ha influenzato e continua a influenzare ancora oggi la politica internazionale e la percezione delle relazioni internazionali.