La caserma sovietica di Szentkyrályszabadja

Come sarebbe il mondo dopo la terza guerra mondiale o dopo un attacco zombie? Ormai il sole sta tramontando. La luce che cala crea lunghe ombre sull’asfalto, mentre la nostra auto percorre la strada che si addentra nella città fantasma, una sensazione di angoscia ci pervade, mentre l’auto lentamente percorre le vie oramai abbandonate, il nostro sguardo si scontra letteralmente con gli scheletri dei palazzi sventrati dalle bombe, sembra quasi di essere in un film, ma questa è la realtà e per fortuna non siamo in guerra.
La caserma sovietica di Szentkyrályszabadja, che ora è stata completamente distrutta, è rimasta incustodita dal 1996.
La gente della zona ha praticamente rubato tutto, i materiali da costruzione ancora utilizzabili, i mobili, le finestre, le tegole.
Oggi si possono vedere solo i muri pieni di graffiti delle case sventrate, ma un tempo questa città offriva condizioni lussuose a migliaia di soldati russi e ucraini.
Oggi, non resta molto e l’area viene spesso paragonata a Pripyat: ciò che resta in piedi è sempre più coperto da una vegetazione dilagante.
Quando si tratta di caserme abbandonate, l'ex caserma sovietica vicino a Tótvázsony, chiamata anche Piccola Mosca, è chiaramente la più eccitante della contea di Veszprém, poiché era una delle basi segrete in cui i sovietici immagazzinavano testate nucleari.
Quest’area funzionava come una vera mini città stato, furono costruiti una scuola e un asilo, furono costruite anche strutture di intrattenimento, come un cinema e un teatro, che offrivano occasioni di svago ai soldati e alle loro famiglie. Le attività culturali erano servite dalla biblioteca, ma nell'insediamento erano presenti anche negozi, un ufficio postale, una mensa, un pub, e una struttura sanitaria, un allevamento di polli e maiali, con relativo impianto per la macellazione delle carni.
I confini della mini città erano strettamente controllati, agli ungheresi non era permesso entrare e ai sovietici non era permesso di uscire, fatta eccezione che per i ranghi più alti ed i loro famigliari, ma sotto stretta sorveglianza.
Tuttavia, con il cambio di regime si mise fine alla questione, iniziò quindi il lento spopolamento e i sovietici lasciarono lentamente e gradualmente le caserme. La smilitarizzazione è durata più di un decennio, le armi sono state rimosse di nascosto, evitando l'attenzione, solo il ritiro dei carri armati ha creato ed attirato l’attenzione degli ungheresi nella zona.

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