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LANGHE COSA VEDERE IN DUE GIORNI

Itinerario Tra vino e colori
cappella del Barolo

Cappella del Barolo arte contemporanea tra i vigneti

La prossima tappa, è una sorpresa, Will non ci vuole rivelare dove stiamo andando.

Mi dà solo un indirizzo da mettere sul navigatore e via.
La nostra destinazione sarà raggiunta dopo 10 minuti.
La macchina si dirige verso i filari di viti, in una stradina di collina sterrata, io e Michael un po' increduli ci guardiamo, ma sappiamo che possiamo fidarci di papà.
Ed è cosi, fra tutto quel verde riusciamo a vedere un esplosione di colori, una costruzione stranissima dipinta con colori dalle tonalità molto accese.

Meravigliati di vedere così tanto colore in mezzo alle viti, parcheggiamo e ci avviciniamo.
L’ex Cappella di S.S. Madonna delle Grazie era una cappella mai consacrata conosciuta anche con il nome di Cappella del Brunate o Cappella del Barolo.

Costruita da alcuni contadini nel 1914 come struttura di riparo nei giorni di pioggia o grandine venne acquistata dalla famiglia Ceretto nel 1970 e dopo anni di totale abbandono venne completamente ristrutturata dagli artisti Sol LeWitt e David Tremlett che da un semplice rudere tirarono fuori un'opera d’arte contemporanea unica nel suo genere in Italia.

Con questi meravigliosi colori negli occhi, riprendiamo la macchina e via verso la prossima tappa.

Monforte d_Alba vista dalla panchina Viola
vista Castello Grinzane Cavour
Vista del Castello Grinzane Cavour, facciata
Vista Langhe
Sfizioso aperitivo all'LHANGAR

Monforte d'Alba e la panchina gigante Viola

Ripartiamo e ci dirigiamo a Monforte d’Alba …correva l’anno 1028 e sia il Feudatario sia la popolazione abbracciavano la religione catara, ma essendo considerato un movimento ereticale si arrivò ad eseguire delle vere e proprie crociate per estinguere il movimento, condannando al rogo i loro seguaci, Corso Monforte a Milano è appunto chiamato così in ricordo di questi avvenimenti.
Ma proseguiamo la nostra visita, parcheggiata l’auto la prima cosa che balza all’occhio è la chiesa Parrocchiale della Madonna della Neve in tipico stile neo-gotico, merita una visita per i suoi stucchi le volte a botte e l’organo a canne.
Ci dirigiamo su per una ripida salita, non troppo entusiasti e un po’ rallentati dal buon vino e dal buon cibo, ma siamo assolutamente alla ricerca della seconda panchina gigante quella viola. Bene, da lì a poco eccola di fronte a noi.
Che cosa strana che sono queste panchine, ci sediamo sopra e ammiriamo il panorama davanti a noi, spettacolo.
Ogni panchina è messa in punti più o meno visibili, ma che lasciano panorami negli occhi non indifferenti.

Visitiamo anche le panchine di Dogliani e Monchiero, non potevamo perdercele. La nostra prima giornata è finita, ma non prima di passare da Dogliani e Monchiero, una visita anche alle loro panchine va fatta infine la cosa che tanto attendavamo arriverà stasera, la classica cena da Pane e Vino, e dal nostro amico Flavio, proprietario e grande uomo.
Quindi doccia, riposino di dieci minuti e di nuovo fuori a Cherasco dove la nostra meravigliosa cena ci aspetta.
Arriviamo al ristorante e dopo quasi due anni, riassaporiamo il gusto di una semi libertà, dell’ottimo cibo (una battuta di Fassona, da volar via, e non scherzo) di un servizio impeccabile e della cortesia, cordialità e simpatia di Flavio.
La sera si chiude in bellezza fra amici, stanchi si ritorna nel nostro alloggio, domani ci aspettano altri colori e sapori.

Ci alziamo, prepariamo le valige da mettere in macchina e prepariamo noi.
Colazione alla Pasticceria Asselle dove acquistiamo solo degli ottimi amaretti morbidi da portare a casa, nonostante la vetrina ci attiri a lei con mille leccornie invitanti.

Scatti del Festival Collisioni

Barolo e la panchina Viola di Farigliano

Partiamo verso Barolo, la nostra curiosità ci porta a visitarla senza la confusione del festival, qui visitiamo le vie che ora sono deserte, assaporiamo la tranquillità di questo borgo che invece fino a prima del lockdown si animava in uno dei festival più belli in assoluto, COLLISIONI, pensate solo di unire ottimo vino a ottima musica e mischiare tutto con importanti personaggi della letteratura insomma un Agri-Rock Festival unico che purtroppo da quest’anno si trasferisce di location e quindi sarà molto più sobrio e astemio!
Passeggiamo nelle vie, ricordando le varie piazze con in vari artisti che negli anni abbiamo visto.

Ritroviamo il nostro locale LHANGAR WINE BAR dove assaporavamo sempre degli ottimi calici di vino e decidiamo di sederci.
Ritroviamo Giulia la barista che conoscemmo due anni prima.
La cordialità qui è di casa, ci fermiamo per il classico aperitivo che poi guardando il menu diventerà un ottimo pranzo con delle eccezionali focacce farcite con stravaganza. Davvero ottime.

Pausa finita, veramente soddisfatti di tutto, decidiamo di cercare un’ultima panchina gigante quella Viola per poi andare a fare una degustazione che anticipatamente avevamo prenotato alla Cantina, l’Astemia Pentita.

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